UN RACCONTO A PIÙ MANI

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IL PRIMO VOLUME

DEL NOSTRO RACCONTO

A PIÙ MANI

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                                     SULL'ISOLA DESERTA 

QUESTI RACCONTI  DI AVVENTURA SONO STATI SCRITTI DAI BAMBINI DURANTE L'ORA DI ESERCITAZIONE DI SCRITTURA 

Mi risvegliai, ero viva!

Che caldo che c'è! Ma...Ma dove sono finita!

Ora ricordo... le onde mi hanno fatto perdere i sensi! Andai a esplorare l'isola, che palme alte! C'erano pappagalli di tutti colori di scimmie.

Ho visto tanti animali diversi, però è quasi sera e io ho fame.

Prima traccio SOS sulla sabbia, e con un bastone e un filo di tela faccio una canna da pesca e catturo i pesci per mangiare. Presi l'acqua da una cascata, pulita, poi raccolsi tanti frutti tra cui:pesce,ananas,fragole,fichi e angurie.Così sono apposto per un bel po'!

Però non mangiai tutto, e dovevo trovare un posto dove mettere le mie provviste.

Ma era quasi notte e io dovevo trovare dove stare.Trovai un relitto di nave che usai come casa. Io feci la porta con delle foglie.

Che fortuna c'era un mini frigo funzionante! Misi lì il mio cibo e andai a letto.

Il giorno dopo vidi qualcosa dietro la montagna, sembrava una specie di muro, e mi ricordai che c'era una fessura per andarci! Dopo vidi un villaggio.

Feci un po' amicizia con gli abitanti, era ora di pranzo.

Dovetti ritornare a casa, ma mentre cercavo di andarci trovai un insetto rosso andai dagli indigeni per chiedere cosa fosse, loro mi dissero che era sacro per il villaggio perché senza non potevano insegnare a scrivere perché era un tipo di pergamena con scritto l'alfabeto.Mi fecero una festa con tanto cibo e cose varie di cui non so il nome.

Poi sentii un elicottero. Ero salva! BY Zara 


Un giorno decido di andare in viaggio su una enorme nave.
Dopo un po' la nave si scontra contro un grande scoglio,
la nave affonda nel mare arrivano i soccorsi ma io vengo trainata dalle correnti. 
Mi trovavo su un'isola deserta e attorno a me c'erano alberi di noci di cocco, alberi con foglie enormi e del bambù. Sentivo anche degli uccelli cantare.
Vedevo in cielo un pappagallo; era  pieno di colori: rosso, blu e giallo (quei colori erano primari).Calava la notte. Costruisco una capanna di foglie enormi con lunghi pezzi di bambù per tenerlo in piedi.
C'era ancora tempo per scrivere un SOS, in un angolo ho trovato tantissimi sassi.
L' avevo scritto bello grosso, ho trovato due pietre focaie.
Dopo aver scritto l' SOS accesi un fuoco,che mi riscaldava per la notte,
vicino avevo trovato delle noci di cocco le ho prese per bere.
Comincio ad avere sonno ma sentì dei tamburi mi sono spaventata tanto.
Il giono dopo presi coraggio e mi incamminai verso il villaggio degli indigeni.
Mi diedero vestiti e cibo.Entraì  in una casetta come la mia, mi vestivano come loro e mi davano orecchini fatti a mano. Mangiavo insieme a loro e mi sembrava che fosse la mia famiglia. Andai sulla spiaggia e tolsi tutti i sassi dell' SOS.
Trasportai la capanna, dagli indigeni, mi accolsero ancora ma in modo diverso, mi chiavano come un membro della famiglia.
Di sera era come una festa divertente, ma era la danza del sole: era per fare uscire il sole alla mattina. Era così bello stare con loro.Avevo scoperto che io ero nata lì.

by Sofia 


Dopo un naufragio, ci fu una tempesta che mi portò su un' isola tropicale.

Dopo un po però mi venne fame e quindi andai a cercare una canna di bambù,due sassi,dei legnetti e delle foglie secche.Presi i sassi e cercai di appuntire la canna di bambù,andai in mare e dopo un po' di prove riuscii a prendere un bel pesce.Presi i legnetti e quandi vidi la prima scintilla riuscii ad accendere il fuoco.Mangiai il pesce però dopo mi venne sonno e quindi mi custroii la capanna con delle foglie di palma e dei legnetti.Il giorno dopo andai a esplorare l'isola e c'erano:alberi di cocco e anche i banani.In mezzo a delle piante vidi un villaggio di indiani e cercai di comunicare con i gesti.Erano pieni di tatuaggi e delle gonne fatte di pelle di animali.Io e gli indiani siamo arrivati dove mi ero accampato e abbiamo lanciato l'ultimo SOS e così un elicottero vide l'SOS e quindi ci venne a salvare.Arrivati a casa mi buttai sul letto e a mia mamma raccontai tutte le avventure che ho vissuto e dopo un po' mi addormentai senza mangiare. by Andrea F.


Un giorno la maestra ci ha detto di visitare Parigi per le vacanze. E il giorno dopo io andai in aeroporto, il viaggio era andato male c' era una bufera e ci schiantammo su un' isola, io non sapevo cosa fare. Prima scossi un albero di noci e poi bevvi , poi feci la mia casa: per fare la casa ho usato legno e foglie visto che volevo andare a casa ho scritto sulla sabbia          ( aiuto aiuto) alla sera c' era freddo e per accendere il fuoco ho utilizzato due pezzi di legno , e alla decima volta si accese per magia e andai a letto. Alla mattina andai a esplorare l'isola c' erano tante piante, cespugli ,  fiori.

Avevo visto che l'isola era stata abitata dagli uomini che erano cosi vestiti,avevano una foglia sulle parti intime , io volevo andare da loro ma avevo paura così io andai ma loro non mi volevano.

E quella notte non sapevo cosa fare. Alla mattina avevo sentito un rumore dietro alla roccia e andai a vedere: era un serpente e gli abitanti avevano detto che era un serpente raro.Allora mi portarono con loro e festeggiammo tutta la notte.Alla mattina vidi un aereo sorvolare l'isola accesi il fuoco l'aereo mi vide finalmente potevo tornare a casa. Raccontai tutta la mia avventura alla maestra e che mi sono divertito tanto. Mirko  


Un giorno sono andato con mio papà a pescare con la barca.
Il mare sembrava calmo ma a un certo punto è arrivata un' ondata gigantesca che ci ha travolti.
Quando riaprii gli occhi mi trovai su un' isola deserta. Quest' isola era piena di palme, l'acqua era cristallina e faceva molto caldo. Allora decisi di tracciare sulla spiaggia una richiesta d' aiuto ( lo scrissi in grande in modo che dagli aerei l' avrebbero visto).
Mentre aspettavo che qualcuno venisse ha salvarmi cercai di accendere un fuoco con 2 pietre, delle foglie secche e del legno. Continuai finché ci riuscii.
Evviva ce l' avevo fatta! Il fuoco mi serviva sia per segnalare la mia posizione sia per cuocere il pesce.
Andai nel bosco a cercare il materiale che mi serviva per costruire la canna da pesca: presi del bambù per costruire la canna, la ragnatela di un ragno per il filo e un osso che avevo trovato sulla spiaggia. Lo affilai con una pietra per farlo diventare un amo. Cercai dei vermetti, li trovai, andai a pescare e presi qualche pesce. Però non avevo un posto in cui dormire, così andai nella foresta, e trovai delle foglie di palma, del terriccio, del legno e costruii una capanna. Andai a dormire e il giorno dopo decisi di andare a esplorare l'isola, sentii dei rumori dietro ai cespugli e scorsi un villaggio.Vidi degli indigeni, erano un po' bassi, avevano delle collane, la faccia era colorata col fango, avevano dei tatuaggi e dei gonnellini di paglia. Mi avvicinai ma loro alzarono le lance, mi allontanai un po'. Mi accorsi che vicino a una roccia c'era uno scarabeo color oro che brillava, con delle zampette pelose. Lo presi in mano e il capo villaggio lo vide, tutti esultarono felici, perché per loro era sacro. Fecero una festa in mio onore, mi misero delle collane, un gonnellino e mi ricoprirono la faccia di fango. Prepararono del pesce, delle formiche arrosto, dei funghi e un piatto di insetti. Ballarono in cerchio per tutto il giorno. Quando si addormentarono ne approfittai e andai sulla spiaggia. Il giorno dopo sentii in lontananza il rombo di un elicottero. Accesi un altro fuoco e riuscirono a vedermi. Mi portarono sull'elicottero e di fianco a me c'era anche mio papà. Ero veramente felice; mio papà mi spiegò che era finito in acqua e quando i soccorsi lo trovarono gli disse che suo figlio era disperso e fortunatamente mi hanno trovato. Federico

Tre mesi fa ero andato in una “isola Deserta”, era un po' strana perchè la sabbia quando la toccavi era umida, le scimmie saltavano per la ricerca del cibo: “banane”.

L'isola era circondata dal mare e l'acqua era fredda; c'erano i coccodrilli che cercavano anche loro il cibo.

I pappagalli dicevano tutto quello che dicevo.

Arrivò la notte e io andai a dormire, ad un tratto sentii un onda venire verso la mia capanna mi svegliai per vedere gli animali.

Era giorno e sentii provenire dei versi: era un coccodrillo!

Io lo portai nella mia capanna, gli avevo dato da mangiare e cosi giravamo sull'isola deserta .

Ma un giorno vidi la mamma coccodrillo che cercava il suo cucciolo, mi avevo visto e si avvicinò per prenderlo, io le diedi il cucciolo che scappò dalla sua mamma: ero felice perchè era meglio cosi poi non era facile badare al cucciolo.

Un giorno mi svegliai e c'era una scimmia vicino a me le diedi una banana.

Era arrivato il momento di andare a casa, allora salutai gli animali, salii sulla nave e partiii verso casa. Teodora 



AVVENTURA IN MEZZO AL MARE 

Sono stanca, fuori piove e il vento fischia forte sui vetri. Mi chiamo Veronica, sono la più grande di quattro fratelli : io, i due gemelli Paolo e Lucia e la piccola Chiara.

Sono appena tornata da una super avventura :

All'inizio dell'inverno, precisamente il tre Dicembre, io e i miei fratelli, siamo andati per qualche settimana da nostra cugina Susanna, perché i nostri genitori erano in America, a New York.

Susanna abita in riva al mare e un giorno preparati i panini, decidemmo di fare una gita in barca.

Ma non andò come previsto... anzi!

Arrivati al largo facemmo merenda.

MA...

Le nuvole si oscurarono, iniziò a diluviare e la barca si capovolse.

Chiara non sapeva nuotare e si aggrappò con difficoltà ad un asse di legno urlando: "Veronica! Aiuto! Ho paura! Non so nuotare! Aiuto!"

Dopo un'ora circa vedemmo una grande nave che era riuscita a resistere alla tempesta.

Ci fecero salire a bordo.

I passeggeri erano probabilmente una famiglia.

C'era anche una ragazzina grande circa come me di nome Emma. Però sia lei che i suoi genitori piangevano. Chiesi loro perché erano cosi tristi e Emma rispose : "Abbiamo perso in mare mia sorella Diana, snif...snif...".

Ma il brutto non era ancora arrivato: mentre tornavamo a riva un tuono rimbombò, un uragano ci travolse, eravamo tutti terrorizzati.

Noi bambini fummo salvi per un pelo ma dei genitori di Emma non c'era nessuna traccia.

A sera tardi arrivammo su un' isola sconosciuta.

Emma era in lacrime e tutti noi preoccupati.

Visto che andavamo tutti i sabati a scout, io e Emma costruimmo un riparo naturale con foglie e rami, con del muschio facemmo dei letti, dove, stanchissimi, ci addormentammo.

Riuscimmo a sopravvivere per quattro giorni: Chiara giocava con la sabbia, io e la mia nuova amica pescavamo e raccoglievamo frutti, Susi teneva in ordine la " casa", mentre Paolo e Lucia cercavano di accendere un fuoco.

Durante una esplorazione sentimmo rulli do tamburi e canti indiani, spostammo le fronde di un cespuglio e vedemmo una tribù.

Portavano strani abiti di pelle e piume.

Avevano tutti la pelle marroncina tranne una ragazzina che ce l' aveva chiara come noi.

Emma le corse incontro. Non era impazzita (anche se inizialmente io pensavo di sì).

Quella ragazza era sua sorella Diana naufragata anche lei sull' isola!!!!!!!

MA....

la mattina dopo arrivarono su una barchetta i genitori di Emma! Si erano salvati!

A pomeriggio inoltrato tornammo a casa.

Là gli zii ce ne dissero di santa ragione, dopotutto eravamo stati via una settimana!

Dopo tre giorni arrivarono il papà e la mamma, gli zii furono così gentili da non raccontare nulla ai nostri genitori.

E COSI' QUEST'AVVENTURA FINI'! Maria


Una mattina mi sono risvegliato su un’ isola tropicale dopo che la mia nave era affondata.

Allora decisi di lanciare un SOS,intanto che aspettavo che qualcuno vedesse il mio segnale d’ aiuto, decisi che era ora di accendere il fuoco.

Presi due bastoncini e mi misi a strofinarli tra loro, dopo un po’ vidi una scintilla e esclamai:”Evviva ho acceso il fuoco”.

Al sopraggiungere della notte mi misi a costruire una capanna fatta con grandi foglie, bastoncini caduti al suolo e terriccio bagnato.

Il giorno successivo decisi che era ora di iniziare ad esplorare l’ interno dell’isola, io mi nascosi dietro ad un cespuglio e scoprii un villaggio.

Gli uomini che lo abitavano erano pieni di tatuaggi e indossavano abiti particolari.

Più tardi dietro ad un cespuglio io scoprì uno scarabeo e lo portai agli indigeni e loro mi lodarono perché per loro era un animale sacro.

Quello scarabeo aveva le ali trasparenti e il corpo nero.

Quella sera fecero una festa in mio onore.

Mi vestirono con abiti lussuosi e prepararono cibi buonissimi, abbiamo ballato la:”HELA O HELA HELA O HELA”.

Il giorno successivo, sentii in lontananza un elicottero che riuscì ad avvistarmi e mi portò a casa sano e salvo. Michele


Io sono Marco,ho 12 anni e vado in seconda media, questa estate andrò in vacanza al mare perchè da grande vorrei avere una barca e saperla guidare.
Infatti quest'anno al mare fanno imparare a guidare una barca gratis.
Sono arrivato! Sento già l'odore delle barche appena lavate, prima io, mia mamma e mio papà siamo andati a vedere la casa ordinata del mare per un mese.
Quando iniziarono le lezione per guidare la barca, ci siamo andati subito,avevo paura ma ce l'ho fatta dopo due settimane di esperienza e di esercizio.
Io volevo provare a guidare una barca da solo ma non mi facevano imbarcare,allora quella notte scappai di casa e salì sulla barca,mollai gli armeggi e partì, avevo abbastanza cibo, mele, carote, nutella, acqua...
Dopo un giorno l'energia finì e un'onda mi affondò, mi ritrovai in un'isola circondata da delfini.
L'isola era rigogliosa di alberi di cocco e soprattutto banane e una montagna, era un'isola, ma molto grande! Iniziai a esplorare la spiaggia, era ricca di conchiglie e alla fine vidi una grotta e uno scoglio per tuffarti... sembrava...
Dopo trovai un villaggio di indigeni, vidi che una lucertola marroncina e piccola mi salì sulla spalla, la feci vedere agli indigeni e loro urlarono di felicità, era il loro animale sacro! Iniziarono a festeggiare, io approfittai nel momento libero per esplorare il loro villaggio, era fatto di capanne e al centro un falò.
Il giorno seguente arrivarono delle persone in barca, ero salvo! Erano i miei genitori mentre mi stavano portando a casa, io raccontai a loro cosa mi era successo.

Questa avventura non me la dimenticherò mai! Laura


Mi chiamo Sofia ho nove anni, ho dei capelli lunghi  di colore castano e ho gli occhi di color verde. Mi svegliai su un' isola all 'apparenza deserta, il paesaggio dietro di me era con tanti alberi ( sembravano di banane e di noci di cocco )cespugli di bacche selvatiche  e qualche canna di bambù e bastoncini di legno.
Decisi di andare a visitare l' isola  per vedere se ci fosse qualcuno  e se c' era  anche  qualche ruscello o laghetto  per pescare; poco dopo sono arrivata ad un villaggio, c' erano uomini e donne vestiti in modo strano allora corsi via, e ritornai sulla spiaggia.
Decisi  che era  arrivato il momento di costruirmi un riparo per la notte : ho usato canne di bambù foglie di banana e resina la casa era fatta così: pareti, porta e tetto  le ho rivestite tutte di foglie di banana, stanca andai a dormire.Il giorno dopo andai a cercare un posto per mandare un S.O.S ma trovai un piccolo tucano  lo curai, mi feci coraggio e portai  Emily ( lo chiamata così) dagli indiani; loro mi applaudirono ma io non capivo perchè lo stavano facendo,  deciserono che avrebbero fatto una festa in mio onore perchè  avevo trovato Emily, avevano ballato, fatto riti religiosi e hanno acceso un grande falò.Un aereo avevo visto tutto , allora atterrò io salutai tutti, soprattuto Emily e ritornai a casa sana e salva.Sofia 

Ciao mi chiamo Mirko e ho 12 anni , ho gli occhi marroni chiaro quasi verdi . Ieri dopo aver sputato l'acqua del mare , mi risvegliai su un'isola piena di piante di ogni genere e frutti melograni, pesche albicocche...Insomma piante che avevano bisogno di caldo dato che eravamo in estate.C'erano anche tanti animali come il tucano,le rondini,le tigri,leoni...Si era fatta sera e io devo cerare di accendere il fuoco ,ho tentato in tutti i modi di accenderlo come sfregando due pietre o bastoni , però niente . Allora capii che dovevo sfregare un bastone e una pietra così lo accesi.Poi devo cercare di costruire una capanna . Presi delle foglie di palma,delle foglie secche ,della resina e bastoni .Il giorno seguente cercai di chiedere aiuto così decisi di scrivere SOS bello grande in modo che gli aerei potessero vederlo .poi decisi di esplorare l'isola sempre attrezzato di un 'ascia costruita con bastoni e una pietra appuntite incontro animali feroci non mi aggrediscono . Poi nascosto tra cespugli scorsi un villaggio , lì vicino c'era uno scarafaggio che per quella clan era sacro. Allora decisero di fare una festa in mio onore perchè gli avevo portato lo scarafaggio.Mi vestirono con i vestiti in pelle più belli che avevano.Dopo arrivò una nave che mi stava cercando . Allora accesi il fuoco così mi riportarono a casa felice di rivedere i miei amici.Giorgia


UN'ISOLA SPECIALE


Lentamente apro gli occhi, la sabbia umida mi accarezza le mani, sento in lontananza uno scroscio: è il mare che si prepara ad una lunga giornata di sole.

Mi alzo in piedi e vedo davanti a me una foresta di vari alberi: edera, salici, palme…da cui pendono lunghe liane dorate.

Mi incammino lungo la costa il sole si diverte a tirarmi schiaffi di luce; ora mi accorgo che nel cielo passano molti elicotteri.Raccolgo da terra un lungo bastone e sulla spiaggia scrivo una breve frase : " Aiuto naufrago".

Poi sento che l'aria si sta inumidendo e un leggero venticello corre tra gli alberi, stacco lunghe liane dagli alberi e qualche bastone dai rami, li intreccio per bene e mi costruisco una bella capanna.

Guardo soddisfatta la mia opera e mi addentro nella foresta per cercare della corteccia per accendere il fuoco.

Accendo, sbattendo due pietre una contro l'altra, un bel falò; bevo il latte di una noce di cocco e mi corico pensando ai miei amici e a mia madre.

La mattina mi sveglio all'alba e decido di esplorare l'isola; dopo diverse ore di camminata intravvedo un fumo nero provenire da una collina.

Mi avvicino e sbircio attraverso un cespuglio, il villaggio è costruito da poche capanne, ma tanti uomini con un viso abbronzato e vestiti in modo molto strano.

Mentre penso a come poter comunicare con loro, un animaletto blu mi vola accanto: è uno scarabeo, ma siccome non ne ho mai visto uno in vita mia invece di prenderlo tiro un urlo. Quegli strani uomini mi guardano e mi spiegano che ho trovato un animale sacro.

Quella sera festeggio con loro e poi mi corico in una capanna di pelle che hanno preparato apposta per me. Al mattino seguente mi sveglio di buon umore e faccio una corsa sulla spiaggia per schiarirmi le idee. Faccio una lunga corsa e arrivata alla spiaggia vedo l'elicottero di mia madre Anna, lo tocco e sento delle voci in lontananza, mi avvicino e vedo mia madre Anna e mio padre Roberto cercare qualcosa, appena loro mi vedono mi corrono incontro e mi abbracciano, poi saliamo sull'elicottero e finalmente torniamo a casa. Emma